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Ciò che è osservato ha la possibilità di cambiare

Osservare ciò che accade è il primo passo per il cambiamento.

Quando osserviamo le dinamiche che ci portiamo dentro, ma che non riusciamo a vedere da soli, emerge la possibilità di trasformazione.

Durante una costellazione, persone che non conoscono la nostra storia percepiscono, attraverso il corpo, informazioni profonde, captate dal campo morfogenetico, come descritto da Rupert Sheldrake.

Non dobbiamo lasciarci travolgere dall'emozione.

Non dobbiamo diventare pesanti all'interno del campo energetico. Se questo accade, potremmo essere sostituiti da altri membri della costellazione.

La costellazione non è un'interpretazione teatrale, ma un processo di osservazione profonda. Non serve comprendere razionalmente ciò che accade; basta lasciarsi agire dalle forze che emergono.

Il cuore del lavoro nelle costellazioni è rimanere nell’indagine senza entrare nel ragionamento.

La costellazione ci porta a contemplare il mistero, soprattutto quello del "non detto" emozionale che spesso gravita attorno ai segreti familiari, a volte oscuri e inconfessabili.

Ogni cosa è energia: una casa, un'emozione, persino un animale, tutto può essere rappresentato in scena.

Quando qualcuno non viene riconosciuto nel sistema familiare, si può generare un irretimento sistemico, un'energia distorta che si trasmette inconsciamente. Si riempiono i vuoti lasciati da altri, mentre il campo morfogenetico agisce come una nebulosa informata, carica di migliaia di informazioni trasmesse di generazione in generazione. Anche l’albero genealogico può essere visto come una nebulosa, un luogo denso di memorie, miti, valori e storie specifiche a ogni famiglia.

Nebulosa, perché in questo spazio si concentrano tutte le informazioni, ma molte di esse restano oscure, nascoste. Le informazioni oscurate sono come fatti, episodi e vissuti che non sono stati elaborati in modo adeguato. Il segreto non riesce a essere svelato. Ciò che è importante per la persona è comprendere che una manifestazione, una malattia o un sintomo, è spesso legato a un segreto familiare. E già questa consapevolezza può essere liberatoria.
Possiamo darci la possibilità di trasformare la ripetizione del passato.

La ripetizione nasce dalla mancata elaborazione.

Spesso ripetiamo inconsciamente ciò che abbiamo visto fare dai nostri genitori, soprattutto a livello relazionale.

La trasformazione avviene quando ciò che era un tranello diventa una risorsa, quando la trappola mortale si trasforma in un forziere del tesoro.

Il segreto è sentirsi liberi dai legami del passato, ma allo stesso tempo riconoscere i legami d’amore all'interno del proprio albero genealogico.

Solo così possiamo creare una continuazione sana e amorevole per l’albero della nostra famiglia.

Posizioniamoci su un piano attivo e creativo, senza spezzare i legami d’amore, ma piuttosto rafforzandoli, rinsaldandoli, ringraziandoli e svelandoli.

Prossimo ed ultimo laboratorio del 2024 a Milano il 1 Dicembre,
con te,
Federica


Hilma af Klint



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