Da un’intervista di Roberto Assagioli:
“Comincio con un principio psicologico fondamentale:
Siamo dominati da tutto quello con cui si identifica il nostro Io.
Possiamo dominare e controllare tutto quello da cui ci disidentifichiamo.
L’errore comune che facciamo tutti è di identificarci con qualche contenuto della nostra coscienza, piuttosto che con la coscienza stessa.
Alcune persone si identificano con i loro sentimenti, altri con i loro pensieri, altri ancora con i loro ruoli sociali.
Ma questa identificazione con una parte della personalità distrugge la libertà che deriva dall’esperienza dell’Io puro.
[…]
Spesso una crisi nella vita di una persona la depriva della funzione o del ruolo con il quale si era identificata: il corpo di un atleta è mutilato, un’amata se ne va con un poeta vagabondo, un lavoratore assiduo si deve ritirare.
Allora il processo di disidentificazione avviene forzatamente e ci può essere una soluzione solo dopo un processo di morte e rinascita nel quale la persona entra in una identità più ampia, ma questo processo può avvenire coscientemente.
Con l’esercizio della disidentificazione e identificazione si tratta di praticare la consapevolezza ed affermare:
Ho un corpo, ma non sono il mio corpo.
Ho emozioni, ma non sono le mie emozioni.
Ho un lavoro, ma non sono il mio lavoro, ecc.
L’introspezione sistematica può aiutare ad eliminare le parziali autoidentificazioni. […] Questa tecnica è vicina alla meditazione buddista vipassana nella quale uno solamente osserva i pensieri che passano, le sensazioni e le immagini.
Porta all’affermazione che l’osservatore è diverso da chi osserva.
Quindi lo stadio naturale che viene dopo la disidentificazone è una nuova identificazione con l’Io centrale.
Io riconosco ed affermo:
”Io sono un centro di pura autocoscienza. Io sono un centro di volontà, capace di comandare, dirigere e usare tutti i miei processi psicologici ed il mio corpo fisico.”
L’obiettivo di questo esercizio è imparare a disidentificarsi dai propri corpi inferiori ad ogni momento della giornata, per dissociare il vero Io da ogni emozione, persona, pensiero o ruolo troppo potente ed assumere il punto di vista dell’osservatore.
Ecco il link della meditazione da me guidata:
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